martedì 9 luglio 2013

IL BLOG RIPRENDE...NON MOLLO.

Per tornare allegramente al progetto garby, ecco qui un link dove si narra, in maniera obiettiva mi auguro, di un concreto utilizzo di un punto di raccolta Garby.
Vi sono tanti commenti a riguardo e si va addirittura a considerare quante bottiglie di PET bisogna raccogliere per avere un microguadagno, non si prende però in considerazione il fatto che, diventando il cosiddetto CONCESSIONARIO Garby si pagano tali compattatori ed anche tanto. (non metto i prezzi perchè non sta a me farlo), ma comunque si parla di decine di migliaia di  €. Magari qualche disinteressato lettore più informato di me potrà su questo blog gentilmente darci informazioni in merito. Chiedo di farlo per tutti perchè, ed è uno dei motivi per cui ho ripreso a scrivere, nonostante gli Italiani siano un pò timidi ad esporsi ed a scrivere, le visualizzazioni di queste pagine stanno per sfiorare quota 5000 e quindi l'interesse è alto.

Forza CONCESSIONARI GARBY FATECI SAPERE realmente COME VA IL VOSTRO INVESTIMENTO.

Quardando questo video spagnolo i compattatori non sembrerebbero molto efficenti nel compattare le bottiglie di plastica.

Mi sembra un pò più efficente questo...in germania

Comunque anche aziende come RD Italia mi sembra facciano la stessa cosa, ma non ci mettono di mezzo i concessionari, che mi sembra che, nel progetto garby, sono i soli a rischiare, e fortemente, il capitale investito a fronte di guadagni prospettati, irraggiungibili.

Ma qui siamo pronti a pubblicare tutte le opinioni...le aspettiamo. Anzi possiamo andarci a leggere questo blog che mi sembra piuttosto esaustivo sull'argomento.

giovedì 18 aprile 2013

Il Blog va in stand by

Considerando, come ho scritto nel precedente post, che alla resa dei conti, nulla si è mosso veramente sul tema dell'utilizzo dei rifiuti come risorsa, ovvero non è emerso da parte di tutti coloro che mi hanno contattato via mail o sporadicamente intervenuti su questo blog, alcun contributo fondamentale al progetto, decido di mettere in "stand by" il blog.

Non lo chiudo perchè ritengo che in esso vi siano alcuni punti che meritano di essere mantenuti a disposizione eventualmente per il futuro, per esempio:

Come smaltire correttamente i toner esausti

Non viene fatta corretta informazione in questo senso ed in particolare alcune catene in francising pubblicizzano la loro attività in maniera eufemisticamente "incompleta". Mi riferisco a quei negozi che si presentano come punti di rigenerazione di toner per stampanti, puntando sull'effetto di marketing "ecosostenibile" per vendere cartucce rigenerate "made in china".

Mi spiego meglio: oggi le stampanti laser a colori sono molto più diffuse che un tempo ed in particolare i prodotti multifunzione di piccole dimensioni, sono la scelta migliore.

Le "cartucce" contenenti la polvere per la strampa laser, tipicamente nero, ciano, giallo e magenta sono però in genere piuttosto care.
Per esempio il kit dei 4 colori acquistato insieme costa circa 150 € + IVA, presi singolarmente i colori costano circa 45 € cadauno. Pertanto all'atto della sostituzione del toner la tentazione di acquistare le cartucce "compatibili" è forte.
L'esperienza (cioè la mia esperienza visto che lavoro nel settore) insegna che tutto quello che si risparmia al  momento della scelta della cartuccia non originale si pagherà in minori prestazioni, maggiore possibilità di danni ai meccanismi interni e certamente necessità di interventi di assistenza tecnica, oltre che a infinite perdite di tempo. Pertanto io, per evitare questo, consiglio e fornisco ai miei clienti preferibilmente cartucce toner originali.

Per quanto riguarda le cartucce rigenerate vi è una totale disinformazione sull'argomento, disinformazione in cui si può speculare pubblicizzando prodotti rigenerati "ecologici" che non sono altro che cartucce "cinesi" spacciate per rigenerate.

Questo discorso vale solo per i toner per stampanti laser, per quanto riguarda le stampanti a getto d'inchiostro si possono facilmente acquistare kit con siringa e inchiostro per rigenerarsele da sè.
I più "pigri" potranno rivolgersi appunto ai negozi tipo PRINK ed ECOSTORE.

Io certamente apparterrei a questa categoria se non fosse che per una lunga serie di motivi ho abbandonato il mondo delle stampanti a getto di inchiostro.

Ma tornando alle stampanti laser ecco la spiegazione del perchè non esistono le cartucce rigenerate semplicemente riempiendo il contenitore vuoto con nuova polvere: il "toner cartridge" costa caro perchè è un contenitore con tutta una serie di meccanismi e connettori elettrici che sono in genere piuttosto complessi e rigenerare tale prodotto costerebbe in manodopera (in Europa) molto, considerando che oltre alla polvere vi sono anche altri che andrebbero sostituiti. Il principale problema che può presentarsi con i toner non originale è la fuoriuscita di polvere ovvero il fatto che l'assemblaggio non sia avvenuto in maniera perfetta. Questo è il rischio maggiore che si può presentare nell'utilizzo di una stampante laser. La polvere di inchiostro sporca i meccanismi interni, i contatti e dopo un pò si presentano sul pannello schermate di errore o inceppamenti continui.

Da tecnico informatico che preferisce gestire reti informatiche, piuttosto che passare le giornate con le mani dentro stampanti laser a pulire in maniera rocambolesca contatti o recuperare pezzettini di carta incastrata causa inceppamento dico: comprate cartucce originali, avrete meno bisogno di interventi tecnici ed anche noi tecnici saremo contenti.

Le cartucce le smaltite a norma di legge appoggiandovi alle cooperative con cui in genere il comune stipula le convenzioni, le quali tratteranno il materiale in maniera "ecologica" recuperando plastica, ferro e toner, seguendo il processo indicato nel post.

Un altro link che certamente non posso ritenere un discorso chiuso di questo blog è:

Il progetto Garby

Qui i contributi sono ancora bene accetti, più che altro pertchè continuano ad arrivarmi richieste e non posso che ridirigere alle informazioni che mi sono state date su questo blog.

Per ora il blog va in stand by....

lunedì 8 aprile 2013

Mi arrendo

Avevo, in un post precedente, affermato con troppa sicumera che non mi sarei arreso fintantochè non avessi trovato una via da seguire per proporre almeno un percorso virtuoso per tramutare i rifiuti in risorsa.
Ad oggi posso dire che certamente per chi vuole IN ITALIA proseguire su questo percorso lo troverà accidentato, pieno di insidie e trappole ed infine capirà che è impercorribile.
I rifiuti sono una risorsa troppo importante e redditizia ed in un paese dove tutto è clientela, lobby, mafia e cialtroneria forse tutto ciò era scontato.

Ma il problema siamo noi, gli ITALIANI. All'inizio del progetto, il blog intendo, sono stato subissato di mail di persone interessate a progetti di recupero dei rifiuti.
Naturalmente sperando di ricavarne immediatamente un beneficio.

Dopo essermi stufato di rispondere una ad una alle mail ed avendo deciso di rispondere a tutti di condividere le loro informazioni su questo blog, sono spariti tutti.

Ogni tanto continua ad arrivarmi qualche mail del tipo "ho vinto quacchecosa?" "niente, niente".

Gli unici due interventi recenti che però non erano del tutto disinteressati erano relativi ad un post spercifico su di un progetto e, guarda caso, chi scriveva era già coinvolto nel progetto e chiedeva di essere contattato privatamente.

Lo spirito di internet, dei blog, della rete è di condividere e rendere trasparente le conoscenze acquisite, affinchè siano fruibili da tutti.
Pensate a quante fregature in meno, a quante ruberie in meno con bilanci trasparenti eccetera eccetera.

Ma in questo caso basta un pò di voglia di collaborare, di usare il mezzo di comunicazione non solo per narcisismo o per pubblicizzare qualcosa.

Se ci fossero solo gli Italiani Wikipedia sarebbe simile ad un volantino di euronics. Sigh!